L’aristocratico ed elegante “CAFFE’ FABRIS”, frequentato da intellettuali, con le tende a quadri, si presenta con un aspetto molto casalingo. Sito nella casa costruita nel 1853 dall’architetto Francesco Giordani per Giovanni Fabris in piazza della Caserma al n°4 (odierna piazza Dalmazia).
In attività dal 1857, assunse ben presto un ruolo di prestigio, anche grazie alla sua collocazione all’incrocio tra le strade che portano l’una a Miramare, l’altra all’altipiano. Nel 1888 è uno dei primi tre esercizi cittadini dotati di telefono. Dal 1967 è trasformato in ristorante pizzeria sotto la vecchia insegna.
In via Ghega, il palazzo Rittmeyer , che appare come lo vediamo oggi, ed è il risultato di un innalzamento e rimodernamento della casa di città della famiglia Rittmeyer (costruita nel 1823), voluto dal barone Carlo de Rittmeyer Il progetto fu affidato all’architetto Giuseppe Baldini, la costruzione, comprendeva un giardino pensile che si estendeva verso l’attuale Via Udine. Nel 1863 venne acquistata la vicina proprietà di Panajoti di Demetrio dando così il via ai lavori di ristrutturazione. Nel 1914 la baronessa Cecilia de Rittmeyer donò il palazzo al Comune il quale lo destinò, quarant’anni più tardi, al Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini. Nel 1944, in seguito ad un sanguinoso attentato a danno del Deutsches Soldatenheim, che nel palazzo aveva la propria sede, fu attuata un’atroce ritorsione contro 51 ostaggi che vennero impiccati e lasciati come monito lungo le scale, i corridoi e le finestre dell’edificio.
A sinistra il palazzo fatto costruire nel 1785 dal greco Antonio Nussa prima delle modifiche. (Margherita Tauceri.)
Foto collezione privata