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“L’arco di Riccardo” è uno dei più antichi monumenti della città risale al 33 a.C.; ci sono sempre state delle dispute sulle sue origini, su il suo nome e sulle sue funzioni. Nel 1910 il Comune acquistò i diritti delle aree circostanti, per ristrutturare l’arco e per liberarlo, per quanto era possibile, dalle case che gli erano addossate. Nel 1913 ebbero inizio gli scavi attorno all’arco sotto la direzione del prof. A. Puschi, direttore del civico Museo di Antichità e del dott. Pietro Sticotti, durante gli scavi vennero alla luce le mura della città dello spessore di due metri che andavano ad incontrarsi con l’arco, la cui parte laterale andava ad addentellarsi con le mura stesse, si suppose che nonostante il suo aspetto di arco trionfale, fosse stato una delle porte della città, ma vennero trovati anche una serie di muri e canali di scolo probabilmente legati al tempio della dea Cibele, (o “Magna Mater” madre di tutti gli dei) eretto in quella zona, questo portò a pensare che l’arco potesse essere l’ingresso del tempio stesso.
Diverse sono anche le interpretazioni fornite per spiegare l’etimologia del nome “Riccardo”: gli storici propendono per una deformazione popolare del termine “cardo maximus” ,nome di una delle principali strade romane, una leggenda popolare ritiene che il nome derivi da Riccardo Cuor di Leone, il quale, di ritorno dalla Terra Santa, fu tenuto prigioniero a Trieste, un’altra leggenda locale racconta che il nome, si riferisce a Carlo Magno, a cui l’arco sarebbe stato dedicato in occasione di un suo passaggio per la città.
Nei commenti del Gruppo gli scavi. (M. Tauceri)
Foto collezione privata
Diverse sono anche le interpretazioni fornite per spiegare l’etimologia del nome “Riccardo”: gli storici propendono per una deformazione popolare del termine “cardo maximus” ,nome di una delle principali strade romane, una leggenda popolare ritiene che il nome derivi da Riccardo Cuor di Leone, il quale, di ritorno dalla Terra Santa, fu tenuto prigioniero a Trieste, un’altra leggenda locale racconta che il nome, si riferisce a Carlo Magno, a cui l’arco sarebbe stato dedicato in occasione di un suo passaggio per la città.
Nei commenti del Gruppo gli scavi. (M. Tauceri)
Foto collezione privata
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