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Tergeste
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Via Gioacchino Rossini sul Canal Grande.Palazzo Gopcevich.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti. Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Porto Vecchio, fine anni '90. Coll. Fulvio Di Gregorio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Stratti.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Modello.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Modello.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Modello.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Modello.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Modello.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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1914 Ferdinandeo - militari del 4° Reggimento Bosno-Erzegovese. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Corso Cavour con la neve, primi anni 60. Coll. Giancarla Scubini
CAVOUR, corso, Città Nuova-Barriera Nuova. Da piazza Duca degli Abruzzi a piazza della Libertà. C.A.P. dal n. 1 al n. 15 e dal n. 2 al n. 4: 34132; dai nn. 17 e 6 a fine: 34135.
Già via della Stazione. Con delibera Giun. Mun. d.d. 28.3.1919 n. IX-31/5/19 divenne semplicemente «corso Cavour», non già, come il tenore letterale dell’intitolazione sembrerebbe indicare, dal nome della cittadina in provincia di Torino, ma a ricordo del noto statista piemontese. Camillo Benso, conte di Cavour, nacque a Torino nel 1810. Seguì la carriera militare fino al 1831 quando, divenuto ufficiale e già fattosi notare per le simpatie verso il liberalismo, diede le dimissioni. Si dedicò quindi a studi economici e di agricoltura. Fondò il quotidiano Il Risorgimento (dic. 1847) e fu tra i richiedenti e difensori della Costituzione nel 1848; eletto quello stesso anno al parlamento piemontese e rieletto nel 1849, fu sostenitore del gabinetto d’Azeglio nel quale venne poi chiamato a far parte come Ministro dell’agricoltura e del commercio (1850) e quindi delle finanze (1851). Presidente del Consiglio dal 1852, legò il proprio nome a un’epoca di importanti riforme economiche e sociali mentre, sul piano della politica internazionale, agì con grande competenza ed accortezza sul piano diplomatico, aumentando il prestigio e rafforzando il ruolo del Piemonte di fronte agli altri stati europei quale nazione guida dell’unità politica italiana. Morì a Torino il 6.6.1861, tre mesi dopo la proclamazione del Regno d’Italia.
Cavour fu a Trieste, ospite della famiglia Morpurgo, dal 17 al 21 aprile 1836; venne ricevuto dal Governatore, visitò la città, fu invitato a un gran ballo nel palazzo del Governo la sera del 19 aprile. Quella fu l’unica sua visita a questa città ma negli anni che seguirono ebbe spesso modo di interessarsi di Trieste, della Venezia Giulia e delle altre terre adriatiche soggette all’Austria che avrebbero dovuto rientrare in quell’Italia ideale ancora vagheggiata sul piano politico-diplomatico ma già abbozzata su quello culturale. Cavour stesso, anche in coerenza con la sua ben nota accortezza nella politica internazionale, mai si espresse per una immediata o possibile unificazione della Venezia Giulia all’Italia e, anzi, sembra avesse affermato nel delirio della morte che l’unione politica di Trieste e dell’Istria all’Italia sarebbe stato compito di successive generazioni.
Al n. civ. 1 di corso Cavour si trova il moderno palazzo dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico (C.R.D.A.), eretto nel 1939 dall’arch. B. Olivotto. Tra le attuali vie Milano e della Geppa si trovava, nel secolo scorso, il cantiere Panfilli, l’area del quale venne ceduta al Comune nel 1853 per l’apertura dell’attuale corso Cavour. Al n. civ. 7 (già tav. 1366) sopravvissero fino al 1950 bassi edifici e depositi che vennero demoliti per la costruzione (1951) dell’Hôtel Jolly, eretto dall’impresa ing. R. Rostirolla per conto della «Compagnia Italiana Alberghi Turistici S.A.». Al n. civ. 13 si trova invece il palazzo della Banca d’Italia, costruito nel 1906 su progetto dell’arch. G. Polli quale sede della filiale della Banca Austroungarica. Dopo il 1918 l’edificio venne destinato a sede della Banca d’Italia e fu ampliato dall’arch. A. Berlam nel 1921 e poi completamente ristrutturato, dallo stesso architetto, nel 1928. Sulla facciata dello stabile al n. civ. 6, sede oggi della Dogana e dell’Ufficio Tecnico Erariale, venne posta nel 1923 una targa in memoria dei dipendenti della Dogana caduti nel primo conflitto mondiale. Inaugurata l’11 novembre 1923, reca incisi i nomi dei Caduti attorno a una figura bronzea opera dello scultore Antonio Morera.
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
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Trieste, 1954 - piazza Vittorio Veneto. Coll. Giancarla Scubini
Piazza Vittorio Veneto: Città Nuova-Barriera Nuova. Lungo via Roma, tra le vie G. Galatti e Milano. C.A.P. 34132.
Già piazza della Dogana, mutò denominazione nel 1894 quando, compiuto il nuovo palazzo delle Poste, si stabilì di battezzarla «piazza delle Poste» (delibera Del. Mun. d.d. 2.3.1894). Con delibera Giunta Municipale d.d. 28.3.1919 n. IX-31/5-19 la piazza delle Poste divenne «piazza Vittorio Veneto », a ricordo della battaglia combattuta tra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918 che portò alla sconfitta dell’esercito austroungarico. Al n. civ. 1 di piazza Vittorio Veneto si trova il palazzo delle Poste e Telecomunicazioni, costruito tra il 1890 ed il 1893 su progetto dell’architetto viennese F. Setz, ove prima sorgeva l’edificio della Dogana. Di fronte, al n. civ. 3, si nota il palazzo della Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato, costruito tra il 1894 ed il 1895 su progetto dell’arch. R. Sagors. Al centro della piazza si trovava originariamente un fontanone ottocentesco, trasportato alla fine del secolo presso il varco di Trebiciano e lì inaugurato, dopo gli opportuni adattamenti, il 29 giugno 1897 come vedetta Alice (della Società Alpina delle Giulie, distrutta durante il primo conflitto mondiale). Rimasta libera la piazza, vi venne costruita nel 1898 in tutta fretta la fontana dei Tritoni (arch. F. Schrantz) onde evitare che fosse occupata da una statua dell’imperatore Francesco Giuseppe I (poi collocata all’interno del palazzo delle Poste).
Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
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Trieste, 1954 - piazza Vittorio Veneto. Coll. Giancarla Scubini
Piazza Vittorio Veneto: Città Nuova-Barriera Nuova. Lungo via Roma, tra le vie G. Galatti e Milano. C.A.P. 34132.
Già piazza della Dogana, mutò denominazione nel 1894 quando, compiuto il nuovo palazzo delle Poste, si stabilì di battezzarla «piazza delle Poste» (delibera Del. Mun. d.d. 2.3.1894). Con delibera Giunta Municipale d.d. 28.3.1919 n. IX-31/5-19 la piazza delle Poste divenne «piazza Vittorio Veneto », a ricordo della battaglia combattuta tra il 24 ottobre e il 3 novembre 1918 che portò alla sconfitta dell’esercito austroungarico. Al n. civ. 1 di piazza Vittorio Veneto si trova il palazzo delle Poste e Telecomunicazioni, costruito tra il 1890 ed il 1893 su progetto dell’architetto viennese F. Setz, ove prima sorgeva l’edificio della Dogana. Di fronte, al n. civ. 3, si nota il palazzo della Direzione compartimentale delle Ferrovie dello Stato, costruito tra il 1894 ed il 1895 su progetto dell’arch. R. Sagors. Al centro della piazza si trovava originariamente un fontanone ottocentesco, trasportato alla fine del secolo presso il varco di Trebiciano e lì inaugurato, dopo gli opportuni adattamenti, il 29 giugno 1897 come vedetta Alice (della Società Alpina delle Giulie, distrutta durante il primo conflitto mondiale). Rimasta libera la piazza, vi venne costruita nel 1898 in tutta fretta la fontana dei Tritoni (arch. F. Schrantz) onde evitare che fosse occupata da una statua dell’imperatore Francesco Giuseppe I (poi collocata all’interno del palazzo delle Poste).
Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Il Palazzo del Lloyd.
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Piazza della Borsa e colonna di Leopoldo I d'Austria, fine anni 40. Coll. Giancarla Scubini
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Panorama di Barcola, le montagne con la neve, anni 40. Coll. Giancarla Scubini
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Barcola, Viadotto della Ferrovia Meridionale. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli. Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli.
Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli.
Foto Paolo Carbonaio

1902 - Riviera di Barcola “Villa delle Cipolle” (attuale Viale Miramare 229). Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli. Foto Paolo Carbonaio
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Trieste - Piazzale Valmaura, anni '40, distributore benzina. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli.
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Trieste - Piazzale Valmaura anni '40. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Vanoli.
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Grignano, 1908. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Pitteri.
Foto Paolo Carbonaio
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Sistiana anni '50, distributore Esso. Coll. Giancarla Scubini
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Pitteri. Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Pitteri. Foto Paolo Carbonaio
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Trieste: Piazza Unità d'Italia. Palazzo Pitteri.
Foto Paolo Carbonaio