Vicino alla cappella Conti c’era un’osteria con un campo di bocce, sul bordo del quale stava un busto di Madonna in marmo bianco alabastrino, trovato in una campagna dall’oste Ferdinando Patarga da Sinigaglia detto “Fior” e per questo motivo chiamata “Madonna dei fiori”. Si racconta che nel 1840 la Madonna venne colpita da una boccia scagliatale contro da un giocatore arrabbiato, sulla parte colpita apparve una macchia sanguigna, per questo il busto è conosciuto anche con il nome di “Madonna della Borela”. A seguito di questo evento i Calafati reclamarono il busto e lo posero nella loro cappella, su un altare in legno costruito appositamente, poi, con il permesso del vescovo, il 15 ottobre 1849, mentre infuriava un’epidemia di colera, la portarono in processione. L’epidemia cessò e la Vergine divenne oggetto di devozione popolare, il 21 novembre 1849 ci fu un importante corteo per le vie della città per grazia ricevuta.
La cappella fu demolita nell’ottobre del 1939 e la Madonna fu sistemata nella Cattedrale di San Giusto, l’8 settembre 1957, per iniziativa del Vescovo Antonio Santin, la Madonnina venne posta in una piccola cappella sotto il palazzo INAIL in via Teatro Romano, pressappoco dove un tempo si trovava la Cappella Conti. ( testo Margherita Tauceri)
La statua prima di essere inserita nella cappelletta attuale si trovava a san Giusto, come mostrano alcune vecchie cartoline
Altre immagini della cappella attuale
Il cancello in bronzo con le figure di San Sergio e San Giusto realizzate dallo scultore Marcello Mascherini.
Alle pareti i dipinti di Dino Predonzani relativi alla storia della statua
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Bibliografia: Sergio Galimberti S Maria Maggiore a Trieste- Parrocchia di S maria Maggiore 2003 Zubini Cittavecchia ed Italo Svevo 2006 Rutteri Trieste spunti dal suo passato Lint 1968 Rutteri Storia e arte fra vie e piazze Lint 1981 Ruaro Loseri Guida di Trieste Lint 1985 Tamaro, Storia di Trieste