Trieste – Piazza Cavana

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Piazza Cavana (Google Maps)

 

CAVANA (piazza)

Piazza Cavana: San Vito-Città Vecchia. Tra via San Sebastiano e via Cavana. C.A.P. 34121.
Antichissima piazzetta cittadina già al limite delle mura, presso il mare, la cui denominazione riprende, dal Settecento, il toponimo medioevale e il nome della porta già situata verso l’attuale via Cavana, costruita nel 1471 e demolita nel 1778. Piazza Cavana raggiunse le attuali dimensioni nel secondo decennio del nostro secolo; al 1913 risale l’edificio numero civico 1, con motivi neorinascimentali, che ospita al pianterreno l’antica farmacia Serravallo (oggi Al Redentore); venne eretto in parte sul sedime di una più vasta casa settecentesca(già via del Pesce numero 5). All’opposto, verso via San Sebastiano, venne demolita nel 1925 circa una modesta casa dietro alla quale correva la scomparsa androna dell’Angolo.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

 

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.

Alberto Rieger (Trieste, 1834 – Vienna, 1905), Piazza Cavana, 1863.


Albert Rieger, Trieste, Piazza Cavana

Alberto Rieger (Trieste, 1834 - Vienna, 1905), Piazza Cavana, 1863.

L’imponente edificio galleggiante venne costruito nel 1858 su disegno dell’ingegner Lorenzo Furian presso le officine Strudthoff. Furian progettò uno stabilimento analogo per Portorose (anch’esso immortalato da Rieger in una litografia dal titolo “Bagno marittimo e villeggiatura di S. Lorenzo in Porto-Rose”).
Il “bagno galleggiante Maria”, costruito in legno, era attraccato nel centro del porto, di fronte all’Hotel de la Ville, era in grado di accogliere duecento persone, lungo 50 metri e largo 26 era dotato di cento camerini, di una caffetteria e di due piscine: una per gli uomini, l’altra per le donne ed i bambini. Sembra sia stato distrutto da una tempesta nel 1911.

Rieger nasce a Trieste nel 1834. Formatosi presso lo studio del padre Giuseppe, entra all’Accademia di Belle Arti di Venezia su sostegno economico del barone Pasquale Revoltella. Risiede a Trieste sino al 1870 dove tiene bottega, come buona parte dei pittori austriaci residenti nella città di Trieste, in quegli anni.
Si dedicò prevalentemente alle vedute cittadine e di paesaggio, anche a volo d’uccello, non prive di qualche fantasioso inserimento, sapendo ben cogliere gli angoli più suggestivi del territorio. Le sue opere verranno sovente riprodotte in edizioni litografiche di grande tiratura.