Trieste: Piazza Guglielmo Oberdan. Palazzo Vianello.

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Trieste: Piazza Guglielmo Oberdan. Palazzo Vianello.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza Guglielmo Oberdan.
Palazzo Vianello realizzato nel 1904 dall’architetto Ruggero Berlam con il figlio Arduino su commissione di Leopoldo Vianello, un ricco commerciante proprietario di una casa di spedizioni, presidente di una banca triestina e grande benefattore.
Le statue sul balcone e sull’attico sono dello scultore Giovanni Marin, mentre i due medaglioni raffiguranti Leonardo e Michelangelo sull’ingresso di via XXX Ottobre 19 sono opera del pittore Pietro Lucano.
La statua femminile posta su Via Carducci rappresenta Anfitrite, una delle Nereidi, sposa di Nettuno e madre di Tritone.
Il palazzo, uno dei primi edifici realizzati a Trieste in cemento armato, fu sede del Salone Edison e poi Cinema Odeon.

Trieste – Piazza Guglielmo Oberdan

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Piazza Guglielmo Oberdan (Google Maps)

 

OBERDAN Guglielmo (piazza)

Piazza Guglielmo Oberdan: Città Nuova-Barriera Nuova. Lungo via G. Carducci, all’inizio di via Giustiniano. C.A.P. nn. 1, 2, 3, 8: 34122; rimanenti numeri: 34133.
Con delibera Giunta Municipale d.d. 11.11.1918 n. IX-47/5-18 la vecchia piazza della Caserma venne intitolata a G. Oberdan; l’attuale piazza venne ricavata con la demolizione della Caserma grande (1925-1927). Guglielmo Oberdan (Oberdank) nacque a Trieste, in una casa all’angolo via Carpison-via S. Francesco oggi scomparsa, il 1″ febbraio 1858; studiò a Trieste e frequentò il Politecnico di Vienna (1877-1878); arruolato nel 1878, disertò l’Esercito austriaco riparando in Italia, ove partecipò intensamente all’attività dei circoli irredentisti. Repubblicano e democratico, Oberdan ritornò a Trieste nel 1882 in occasione della visita dell’imperatore Francesco Giuseppe, prevista nell’ambito delle manifestazioni celebrative del quinto centenario della dedizione di Trieste all’Austria, con l’intenzione di attentare alla vita del sovrano onde richiamare l’attenzione pubblica sul problema dell’irredentismo giuliano. Arrestato a Ronchi ancor prima di arrivare a destinazione, venne processato e condannato all’impiccagione. La sentenza venne eseguita nel cortile della Caserma grande il 20 dicembre 1882. Nel cimitero militare di Trieste, presso il confine con il cimitero israelitico, si nota l’epitaffio: «L’AUSTRIA / INDARNO QUI NASCONDEVA / LA SALMA DI / GUGLIELMO OBERDAN / TENACE AMORE FRATERNO / NE RINTRACCIAVA / DOPO IL XL ANNO LE OSSA / PER DEPORLE NEL SEPOLCRO / DEGLI EROI TRIESTINI / MCMXXII /».
Al n. civ. 1 di piazza G. Oberdan si trova casa Guetta (1837, arch. N. Pertsch), sede di un albergo dagli anni Trenta, danneggiata durante il secondo conflitto mondiale e ristrutturata nel secondo dopoguerra; reca il n. civ. 3 palazzo Vianello (1903-1904, arch. R. Berlam), con motivi scultorei dell’artista G. Marin (al quale si deve pure il possente leone alla sommità); segue al n. civ. 4 l’edificio costruito per la R.A.S. su progetto (1935-1936) dell’arch. U. Nordio (sulla facciata prospiciente via G. Carducci campeggia un leone di S. Marco scolpito da U. Carà): all’interno vi è un affresco di Achille Funi e un pavimento a mosaico di Felicita Lustig Frai. All’angolo con via Giustiniano (n. civ. 5) è il palazzo già sede della TELVE e dell’E.I.A.R., eretto nel 1930 su progetto dello stesso U. Nordio (attualmente è sede triestina della S.I.P.). L’edificio sede del Consiglio regionale della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia (istituita 1964, Statuto speciale approvato con legge costituzionale d.d. 31.1.1963 n. 1) venne costruito nel 1939 per l’Ufficio del Lavoro su progetto di R. Battigelli e U. Nordio, e ristrutturato nel 1966 su progetto degli arch. U. Nordio e A. Cervi. Chiude l’esedra il palazzo dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, eretto nel 1929 su progetto dell’arch. G. Giovannozzi.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.