La primitiva cappella di Sant’Andrea

La chiesetta di Sant’Andrea
La denominazione di passeggio Sant’Andrea che un tempo era esteso all’attuale via Romolo Gessi, deriva da un’antica chiesetta dedicata a questo Santo, della quale le prime testimonianze risalgono al 1115 e in diversi documenti redatti successivamente viene citata tale chiesa circondata da un terreno che nel 1224 sarà piantato a viti e olivi, il sito viene chiamato riviera Sant’Andrea, la chiesetta sarà distrutta nel 1338. I terreni passarono alla nobile famiglia dei Francol, i quali sui ruderi antichi ricostruirono una chiesa che verrà consacrata nel 1643, nell’altare vennero poste le reliquie dei santi martiri Lazzaro, Servolo e Cristoforo. Era tradizione popolare dei fedeli triestini seguire la messa che veniva officiata il martedì dopo Pasqua.
Venne soppressa nel 1784 per l’editto di Giuseppe II, la campana e gli arredi furono donati alla chiesa di S. Maria Maggiore. L’edificio venne venduto all’asta e nel 1808 risulta già adibito ad osteria, rinomata per le eccellenti ostriche e l’ottimo vino proveniente dall’Istria, era chiamata “Osteria alla Rotonda” perché sita vicino alla rotonda” usata per il giro delle carrozze (alla fine della attuale via Romolo Gessi). Sul lato sinistro della chiesa era stata addossata un’altra costruzione ad uso cantina. Passò diversi proprietari, infine venne usata come deposito di attrezzi rurali, fino che il 23 novembre 1920 quando l’edificio fu acquistato dallo “Stabilimento tecnico triestino” e demolito l’anno successivo per far posto alla torre di raffreddamento dell’acqua della Fabbrica Macchine. ( Margherita Tauceri)


In questa foto si può osservare la piccola abside semicircolare con le due finestrelle strombate che costituivano il presbiterio dell’ex chiesetta di Sant’Andrea.
Misurava m 6.32 di larghezza e m 11.85 di profondità. Durante la demolizione si rilevò l’esistenza di un piccolo campanile a vela. (M.T.)

le foto della demolizione sono di Pietro Opiglia del 1921 Musei Civici ( EM)
Pietro Opiglia per i Musei Civici

Nella foto si nota che le finestre ora sono a livello della strada, a causa dell’innalzamento della stessa. ( M.T.)

Bibliografia
“San Vito” A. Seri S. Degli Ivanissevich
“La Fabbrica Macchine di Sant’Andrea” A. Seri

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Trieste: Passeggio Sant’Andrea

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ANDREA Sant’ (passeggio)

San Vito-Città Vecchia. Da via Campo Marzio a via San Marco. C.A.P. dai nn. 1 e 2 a n. 6: 34123; da nn. 10 e 7 a fine 34134.

L’attuale passeggio Sant’Andrea riprende il toponimo già apposto all’attuale viale Romolo Gessi e derivante dalla dedicazione di un’antica cappella oggi scomparsa, della quale si conserva la campana (fusa nel 1643) nel Convento dei Cappuccini presso Santa Maria Maggiore. Il sito percorso dall’attuale passeggio venne ricavato tra il 1882 ed il 1888 con il progressivo interramento del tratto di mare prospiciente viale R. Gessi; all’altezza del sovrastante belvedere venne costruita, nel 1887, la prima stazione ferroviaria della linea Trieste-Erpelle, un modesto edificio demolito verso il 1906 con la costruzione della nuova stazione ferroviaria di Campo Marzio. La costruzione del molo VI cominciò all’inizio del secolo e allo scoppio del primo conflitto mondiale erano stati compiuti tre quarti dell’opera progettata, completata nel primo dopoguerra dall’amministrazione italiana che aveva pure dedicato il nuovo porto al Duca d’Aosta. I nuovi Magazzini Generali, destinati prevalentemente all’immagazzinamento dei cereali, vennero costruiti nel 1937 sotto la direzione dell’ing. Aldo Suppani e dell’arch. Antonio Benussi. La Fabbrica Macchine di S. Andrea, che si trovava al n. civ. 2, venne demolita quasi completamente nel 1983-1984 ad eccezione di qualche edificio di secondaria importanza come ad es. l’ex Mensa. Sull’ampia area così risultante è stato costruito il nuovo palazzo del Lloyd Adriatico, ora al n. civ. 1 di largo Ugo Irneri. L’area a destra, ancora vuota, dovrebbe essere riservata alla nuova sede della Friulia (Finanziaria Regionale del Friuli-Venezia Giulia) e dell’Italcantieri, come da progetti degli arch. Celli-Tognon (1979-1982). Quasi di fronte a via G.R. Carli esisteva la chiesetta dei SS. Luigi Gonzaga e Pazienza, demolita nel 1904. Al termine di passeggio S. Andrea si trova il comprensorio dell’Arsenale Triestino. Le ultime navi colà impostate fu rono gemelle «Wien» e «Helouan», consegnate nel gennaio 1912, ma già nel 1910 da un accordo tra il Lloyd e lo Stabilimento Tecnico Triestino era nata una nuova società «Cantiere Navale San Rocco» e gran parte dell’area dell’Arsenale, ad eccezione della zona attorno ai bacini, era stata ceduta al demanio. Nel primo dopoguerra passò alla Società Anonima «Arsenale Triestino» e nel 1944-1945 venne notevolmente danneggiato negli impianti dai bombardamenti. In questo dopoguerra è stato dotato di un terzo bacino di carenaggio e l’attività è ripresa. Tra le ultime realizzazioni è la posatubi «Castoro 6». Nel giugno 1988, alla presenza del ministro on. A. Fanfani, è stato inaugurato il nuovo tronco autostradale con sbocco in passeggio S. Andrea.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.