Trieste: Piazza della Libertà 9. Silos.

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L'immagine può contenere: cielo, albero, nuvola, casa e spazio all'aperto
Trieste: Piazza della Libertà 9. Silos.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Libertà 9. Silos.
La società “Suedbahn” fa da sfondo al progetto per il porto di Trieste steso dall’ingegnere Paulin Talabot tra il 1861 e il 1862. Questo lavoro fa da base a vari studi e proposte di diverse commissioni locali e ministeriali, e nel 1865 il governo approva il progetto di Talabot con le modifiche apportate da M. H. Pascal, ingegnere capo dei Ponti e Strade di Marsiglia. I primi cinque magazzini vengono costruiti nel 1880; con un ulteriore ampliamento delle strutture, dal 1890 ai primi anni del Novecento vengono costruiti a gruppi più di venti tra magazzini e hangar, quasi tutti ad opera dell’ingegnere Eugenio Geiringer. L’impiego nella costruzione di questi magazzini dei primi brevetti per il calcestruzzo armato ne fanno un esempio di estremo interesse per la storia delle tecniche costruttive. Questo edificio è l’unico ad aver subito un intervento di restauro per un cambio di destinazione d’uso, e rimane un evento singolare nell’ambito del Porto Vecchio. Il progetto del 1994 degli architetti Tamaro e Semerani riguarda circa un quarto dei corpi di fabbrica sviluppati in lunghezza, che sono stati riutilizzati come terminal degli autobus, mercato e parcheggio per le automobili. La parte rimanente, ridotta oltremodo a sola muratura in seguito ad un incendio, non è stata oggetto d’intervento. Il decreto di vincolo del 1968 riporta quanto segue: “…imponente complesso, notevole per sobrietà ed eleganza delle linee neoclassiche, costruito intorno alla metà del secolo scorso insieme alla stazione ferroviaria. Esso comprende due immensi e uguali edifici a due piani che si estendono per ben 290 metri con un imponente doppio ordine di 44 arcate in pietra. Tutte le facciate manifestano la grandiosità delle linee neoclassiche, in particolare la facciata principale caratterizzata dal bugnato che forma un doppio ordine di cinque arcate sovrapposte.” Attualmente l’edificio ospita l’autostazione e diverse attività commerciali. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

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