Trieste: Piazza della Repubblica.

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Trieste: Piazza della Repubblica.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Repubblica.
Palazzo costruito in origine per lo Stabilimento Austriaco di Credito per il Commercio e l’Industria. Iniziato nel 1907 è stato ultimato nel 1910 su progetto dell’architetto triestino Enrico Nordio.

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Palazzo costruito in origine per lo Stabilimento Austriaco di Credito per il Commercio e l’Industria. Iniziato nel 1907 è stato ultimato nel 1910 su progetto dell’architetto triestino Enrico Nordio.

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Piazza della Repubblica (Google Maps)

 

REPUBBLICA (piazza della)

Piazza della Repubblica: Città Nuova-Barriera Nuova. Lungo via G. Mazzini, tra le vie D. Alighieri e S. Caterina. C.A.P. 34122.

Già piazza Nuova, con delibera Giunta Municipale d.d. 28.3.1919 n. IX-3115-19 questa piazza tornò a costituire nell’odonomastica ufficiale parte integrante della strada ribattezzata «via G. Mazzini». Con delibera Giunta Municipale n. 103 d.d. 21.4.195 5 si stabilì di denominare il «largo formato dalla via Mazzini fra la via Dante e la via S. Caterina: Piazza della Repubblica». La denominazione, apposta dopo il ricongiungimento di Trieste all’Italia (1954), ricorda lo Stato italiano, la cui forma di governo repubblicana venne scelta dal corpo elettorale chiamato a votare nel referendum del 2 giugno 1946; i risultati provvisori, che indicavano il maggior numero di voti per la Repubblica rispetto alla Monarchia, furono annunciati il 10 giugno e quelli definitivi il 18 giugno 1946. Al n. civ. 1 di piazza della Repubblica si trova il palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà, notevole edificio costruito tra il 1911 ed il 1914 (inaug. 1914) su progetto degli arch. Ruggero e Arduino Berlam. I Berlam ottennero la commissione di progettare questo palazzo dopo che in un concorso bandito nel 1909 (al quale parteciparono anche gli architetti Ludwig Baumann di Vienna, Luigi Broggi di Milano, Lodovico Braidotti, Enrico Nordio, Giacomo Zamattio e Giorgio Zaninovich di Trieste) risultarono vincitori, oltre ai Berlam, Ignac Alpar di Budapest e Giacomo Zamattio. Essendosi rifiutato Alpar di partecipare a un secondo concorso ed essendo mancato un accordo con Zamattio, l’importante incarico venne affidato ai Berlam. L’edificio, che sorse sull’area già occupata da edifici sette-ottocenteschi (case Bardeau, Treves, Sartorio e Prandi), è decorato di notevoli opere scultoree di Giovanni Mayer (che eseguì le figure Fuoco e Aria, Pensiero e Azione, Acqua e Terra per gli archi della facciata) e di Gianni Marin (che eseguì la Previdenza e la Protezione per il balcone del primo piano). L’inaugurazione dell’edificio è ricordata da una lapide posta all’ingresso del palazzo: «NEL LXXV ANNO DI SUA FONDAZIONE / LA COMPAGNIA TREISTINA / RIUNIONE ADRIATICA DI SICURTÀ / QUESTA SEDE DEGLI UFFICI CENTRALI / DELIBERATA NELL’ANNO MCMVIII COL VOTO UNANIME / DEL DIRETTORE GENERALE COMM. ADOLFO DE FRYGYESSI / DEI DIRETTORI DOTT. EUGENIO BRUNNER / BAR. GIUSEPPE DE PARISI BAR. CIMONE DE RALLI / ENRICO SALEM DOTT. SCIPIONE CAV. DE SANDRINELLI / COSTRUITA CON DISEGNO / DEGLI ARCHITETTI RUGGERO E ARDUINO BERLAM / FELICEMENTE INAUGURA / MCMXIII /».
Al n. civ. 2 si trova invece il palazzo oggi sede della Banca Commerciale Italiana, eretto nel 1909 su progetto dell’arch. Enrico Nordio per la filiale dell’I.R. Privilegiato Stabilimento Austriaco di Credito per il Commercio e l’Industria, ove prima sorgeva il settecentesco palazzo Gadolla.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.