Trieste: Via del Monte 1e 3-5.

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Trieste: Via del Monte 1e 3-5.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Via del Monte 1e 3-5.
Nell’area in origine occupata dall’antico cimitero ebraico, Bet ha-Hayìm, nella prima metà dell’Ottocento fu realizzato un gruppo di edifici. Nella parte iniziale della via del Monte la Comunità israelitica costruì all’incirca nel 1829 il Tempio Vivante. Quest’ultimo, chiuso nel 1912 dopo l’apertura della nuova Sinagoga, fu demolito nel 1926. Al suo posto una nuova costruzione, il fabbricato di Via del Monte 1, che fu completata nel 1929, su progetto dell’ingegnere Fabio Eppinigi, ad opera dell’Impresa Triestina di Costruzioni dell’ing. Beer & C e con direttore dei lavori l’ing. Luciano Levi. L’edificio si integra strutturalmente con le vicine scuole israelitiche e si sviluppa per cinque piani, ancora collegati da un ascensore originario dell’epoca. La facciata principale è caratterizzata dalla suddivisione in fasce operata dagli evidenti marcapiani. La prima, in pietra arenaria a bugnato, è più ampia a causa del dislivello della strada. Lo stabile è stato interessato da lavori di ristrutturazione nel 2002.
Fabbricato di Via del Monte, 3-5: Nell’area in origine occupata dall’antico cimitero ebraico, Bet ha-Hayìm, all’inizio del Novecento sorgeva un gruppo di edifici costruiti nel 1827, poi demoliti nel 1928. Al loro posto una nuova costruzione, con destinazione scolastica per la Comunità Israelitica, fu completata nell’agosto del 1929, su progetto dell’ingegnere Fabio Eppinigi, ad opera dell’Impresa Triestina di Costruzioni dell’ing.Beer & C e con direttore dei lavori l’ing. Luciano Levi.
L’edificio fu alla fine degli anni Trenta rifugio per profughi e emigranti che partivano per la Palestina al fine di sfuggire alle persecuzioni naziste. Al piano terra, in quegli anni, trovò posto una piccola sinagoga di rito polacco-ahkenazita. Gli edifici sono stati interessati da lavori di ristrutturazione nel 2002, a cui è seguita l’apertura del Lapidario e del Museo della Comunità Ebraica Triestina “Carlo e Vera Wagner”. La particolare conformazione delle pendici del colle di San Giusto e il lotto d’intervento lungo e stretto, costrinsero il progettista a prevedere un edificio molto particolare, con piani a livello strada in parte interrati e con giardini ricavati da terrazzamenti. (da: biblioteche.comune.trieste.it)