Trieste: Piazza della Libertà 3. Casa Brunner.

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Trieste: Piazza della Libertà 3. Casa Brunner. 
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Libertà 3. Casa Brunner.
Tra la piazza,via Benvenuto Cellini e via Carlo Ghega.
Progetto del 1873 dell’architetto Giuseppe Naglos.
Ospitò sino agli anni sessanta il “Caffè alla Stazione” di Francesco Svoboda.
L’edificio fu ristrutturato nel 1897 da Antonio Carmelich, con dipinti di Barison, Grimani, Lonza, Scomparini e Pogna (otto pannelli raffiguranti il Commercio, l’Industria, l’Elettricità, la Geografia, la Storia, la Meccanica, la Navigazione e le Comunicazioni, conservati attualmente nel palazzo Economo, mentre i locali sono occupati da diverse attività commerciali), sede della società di Navigazione Premuda, il dopolavoro del personale dei vagoni letto, l’ufficio pagamento pensioni e altre. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Trieste: Piazza della Libertà 4. Palazzo Miller & Aschholz.

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Trieste: Piazza della Libertà 4. Palazzo Miller & Aschholz.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Libertà 4. Palazzo Miller & Aschholz.
Progetto del 1878 dell’architetto Giuseppe Bruni.
Sede del consolato del Venezuela, dei magazzini dell’Industria Cinematografica Italiana, Fox Afailm, Paramount, oggi Hotel Impero (dal 1949) e da un’agenzia della Banca Commerciale Italiana.

Trieste: Piazza della Libertà 6.

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Trieste: Piazza della Libertà 6.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Libertà 6.
Palazzo sito all’angolo con Via Tivarnella. Progetto del 1883 dell’architetto Francesco Catolla. Adornato da coppie di Cariatidi agli angoli dell’ultimo piano.
Il palazzo ospita la farmacia Ravasini “Alla Giustizia”, decorata da Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – 1913) e dalla ditta artigiana Cante e con un dipinto sul soffitto firmato Cappello. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Palazzo sito all’angolo con Via Tivarnella. Progetto del 1883 dell’architetto Francesco Catolla. Adornato da coppie di Cariatidi agli angoli dell’ultimo piano.
Il palazzo ospita la farmacia Ravasini “Alla Giustizia”, decorata da Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – 1913) e dalla ditta artigiana Cante e con un dipinto sul soffitto firmato Cappello. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Trieste: Piazza della Libertà 6.

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Trieste: Piazza della Libertà 6.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza della Libertà 6.
Palazzo sito all’angolo con Via Tivarnella. Progetto del 1883 dell’architetto Francesco Catolla. Adornato da coppie di Cariatidi agli angoli dell’ultimo piano.
Il palazzo ospita la farmacia Ravasini “Alla Giustizia”, decorata da Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – 1913) e dalla ditta artigiana Cante e con un dipinto sul soffitto firmato Cappello. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Palazzo sito all’angolo con Via Tivarnella. Progetto del 1883 dell’architetto Francesco Catolla. Adornato da coppie di Cariatidi agli angoli dell’ultimo piano.
Il palazzo ospita la farmacia Ravasini “Alla Giustizia”, decorata da Eugenio Scomparini (Trieste 1845 – 1913) e dalla ditta artigiana Cante e con un dipinto sul soffitto firmato Cappello. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Trieste: Via Ruggero Manna 7.

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Trieste: Via Ruggero Manna 7.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Via Ruggero Manna 7.
Complesso Scolastico tra Via Ruggero Manna e Via Sant’Anastasio.
La definitiva trasformazione di Trieste in una città votata al cosmopolitismo fece si che qui più che altrove si sentisse forte l’esigenza di un’istruzione scolastica dalle solide basi. In poco tempo ogni rione ebbe la sua scuola italiana e dai 700 studenti del 1842 si passò ai 5000 solo dieci anni più tardi. L’edificio in questione, opera dell’architetto Cornelio Budinich, fu inaugurato nell’anno scolastico 1910-1911 con 1036 allievi provenienti dalla Civica Scuola Popolare del Belvedere, inserendosi a pieno titolo in un preciso piano di riforma scolastica che vide la costruzione, tra il 1900 e il 1914, di ben 14 nuovi edifici scolastici. I lavori di costruzione dello stabile, dalle forme sobrie e semplici ispirato al Rinascimento italiano, cominciarono nel 1908. Il progetto prevedeva un totale di 23 aule per una spesa complessiva di 1.004,331 corone. Nel 1914 la scuola accolse, a causa dell’elevato numero, le allieve del Liceo di via Madonna del Mare prendendo il nome di “II Liceo femminile”. Attualmente l’edificio ospita la Scuola Elementare intitolata a Ruggero Manna, musicista e compositore cremonese, e la Scuola Media Statale G .Corsi. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Trieste: Via Ruggero Manna 7.

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Trieste: Via Ruggero Manna 7.
Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Via Ruggero Manna 7.
Complesso Scolastico tra Via Ruggero Manna e Via Sant’Anastasio.
La definitiva trasformazione di Trieste in una città votata al cosmopolitismo fece si che qui più che altrove si sentisse forte l’esigenza di un’istruzione scolastica dalle solide basi. In poco tempo ogni rione ebbe la sua scuola italiana e dai 700 studenti del 1842 si passò ai 5000 solo dieci anni più tardi. L’edificio in questione, opera dell’architetto Cornelio Budinich, fu inaugurato nell’anno scolastico 1910-1911 con 1036 allievi provenienti dalla Civica Scuola Popolare del Belvedere, inserendosi a pieno titolo in un preciso piano di riforma scolastica che vide la costruzione, tra il 1900 e il 1914, di ben 14 nuovi edifici scolastici. I lavori di costruzione dello stabile, dalle forme sobrie e semplici ispirato al Rinascimento italiano, cominciarono nel 1908. Il progetto prevedeva un totale di 23 aule per una spesa complessiva di 1.004,331 corone. Nel 1914 la scuola accolse, a causa dell’elevato numero, le allieve del Liceo di via Madonna del Mare prendendo il nome di “II Liceo femminile”. Attualmente l’edificio ospita la Scuola Elementare intitolata a Ruggero Manna, musicista e compositore cremonese, e la Scuola Media Statale G .Corsi. (da: biblioteche.comune.trieste.it)

Trieste : Chiesa di San Giovanni Decollato

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Trieste - San Giovanni: Chiesa di San Giovanni Decollato

La chiesa venne costruita a partire dall’anno 1856 su progetto dell’architetto Giuseppe Sforzi  e venne consacrata dal vescovo Bartolomeo Legat il 27 giugno 1858. Nel 1859 fu istituita a vicariato parrocchiale; nel 1864 venne elevata a parrocchia.

Resasi la vecchia chiesetta dei SS. Giovanni e Pelagio insufficiente alla popolazione di S. Giovanni, nel 1852 venne sottoposta al Magistrato civico la richiesta di ampliare la stessa o in alternativa di costruirne una nuova. L’allora Podestà di Trieste, Muzio de Tommasini, era favorevole alla costruzione di nuove chiese a Trieste (diede parere favorevole anche alla costruzione di quella di S. Giacomo e di Roiano). L’8 febbraio si optò per la realizzazione di un nuovo edificio a spese del Comune e la concessione del terreno. Il 29 giugno 1856 vennero iniziati i lavori di costruzione.

Dedicata a San Giovanni Decollato (cioè al Battista), porta l’iscrizione latina sulla lunetta del portale:

TEMPLUM / IOANNI / DECOLLATO / VARDULENSIUM / PATRONO / SACRUM TERGESTINORUM / PIETATE / EXCITATUM BARTHOLOMAEUS / EPPUS / TERGESTIN / IUSTINOP /  DEDICAVIT / ATQUE / CONSECRAVIT / DIE / XXVII / IUNII / MDCCCLVIII.

L’edificio è stato progettato dall’ingegner Sforzi e si presenta a pianta a croce latina ad unica navata, con due bracci laterali e con abside pentagonale. Il campanile è a base quadrata addossato all’estremo lato dell’abside. L’altare maggiore, disegnato dallo Sforzi nel 1857, è costituito da una mensa con tabernacolo, decorata a motivi geometrici con marmi policromi; i due altari laterali sono stati progettati ed eseguiti dallo scalpellino Antonio Trobec nel 1873. Sopra l’altare maggiore si trova la pala raffigurante S. Giovanni in attesa del martirio, opera del pittore viennese Edoardo Heinrich, siglato e datato 1858; ai lati dell’altare due statue devozionali in stucco policromo (del 1902), ritenute i Santi Cirillo e Metodio, realizzate da Fr. Ks. Tončić.

Lungo le pareti troviamo quattordici stazioni della Via Crucis (1858) dipinte dal pittore Giovanni Luigi Rose (che nel 1856 aveva già eseguito la Via Crucis per S. Giacomo); sui due altari laterali le pale della Beata Vergine del Rosario e di San Giuseppe, attribuite sempre al Rose, con l’aiuto del figlio Antonio.

Sulla parete destra, presso l’entrata, si trova il quadro dell’Assunta, produzione barocca ispirata alla celebre pala del Tiziano, donata da un privato; sulla parete di fronte è collocata la pala con la Madonna fra i santi Giovanni e Pelagio, dipinta dal Rose nel 1853 (firmata e datata), eseguita per l’antica chiesetta dei SS. Giovanni e Pelagio e in seguito trasferita nella nuova parrocchiale.

L’organo originale, proveniva da S. Giusto ed era stato costruito nel 1780 da Francesco Dazzi o Dacci. Diviso a metà (l’altra metà finì nel 1862 nella chiesa di Roiano), venne collocato nella chiesa di san Giovanni nel 1860. Venne sostituito nel 1953 da uno realizzato da Elli Zanin di Codroipo.

Nel 1932 sono stati effettuati dei lavori di restauro e di decorazione esterna con il concorso della Soprintendenza.

(g.c.)