Trieste: Piazza Unità

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Piazza Unità d'Italia

Stampa di Rieger che ricostruisce di fantasia la Torre del Porto, coi due Mori all'orologio, la Madonna del porto sotto l'arco e a destra il Teatro san Pietro, prima sede del Comune, demolito. 

Piazza Unità d’Italia (già Piazza Unità, Piazza Grande o anche Piazza san Pietro o Piazza Francesco Giuseppe).

Piazza Unità d’Italia è la piazza principale della città, su cui fin dal Medioevo si affacciavano gli edifici pubblici comunali.

Per un periodo la piazza si chiamò San Pietro, dal nome di una chiesa ivi esistente fin dal XIV secolo e demolita nella seconda metà dell’Ottocento, ma era principalmente nota come Piazza Grande, anche per distinguerla dalla Piazza Piccola dietro l’antico palazzo del Comune. Durante la prima guerra mondiale, dal 1915 al 18 venne denominata Piazza Francesco Giuseppe, Con l’annessione di Trieste all’Italia, prese il nome di Piazza Unità, dal 1955 Piazza Unità d’Italia.

In origine la piazza era meno della metà di come si presenta oggi, delimitata dal Palazzo del Comune, chiusa dal lato verso il mare dalle mura e dalla Torre del Porto e si affacciava sull’antico porto detto Mandracchio: ai lati si alternavano diversi edifici ed al centro si trovava la Locanda Grande. I lavori ottocenteschi l’aprirono dal lato verso il mare, l’interramento del Mandracchio (1858-1863) ospitò per circa mezzo secolo un giardino ed i palazzi che l’attorniano vennero costruiti dal Settecento ai primi del Novecento.
La piazza ha assunto l’aspetto attuale dopo la ristrutturazione del 2001-2005, quando la pavimentazione in asfalto è stata sostituita con blocchi in pietra arenaria che vogliono ricordare i masegni che lastricavano anticamente la piazza; la fontana dei Quattro Continenti è stata riportata quasi nella sua posizione originaria, allineata all’ingresso principale del Municipio. Un sistema di illuminazione con led blu, nella pavimentazione lato mare, ricorda fin dove il mare arrivava dentro l’antico porticciolo.


I palazzi che si affacciano sulla piazza sono in senso orario dal lato mare:

Il palazzo della Luogotenenza austriaca (1905 – architetto Emil Artmann), ora sede della Prefettura, che era andato a sostituire una precedente sede della Luogotenenza.

Il palazzo Stratti (1839 – architetto Antonio Buttazzoni, neoclassico ma poi rimaneggiato), dove si trova anche il caffè degli Specchi, un storico caffè triestino. Sulla sommità del palazzo un gruppo scultoreo raffigura Trieste con allegorie di fortuna e progresso, in quanto fu una delle prime sedi delle Assicurazioni Generali.

Il palazzo Modello (1871 – architetto Giuseppe Bruni)

Il municipio, dalla particolare architettura per unificare edifici preesistenti (1875 – architetto Giuseppe Bruni); sulla torre municipale due automi bronzei fanno udire i loro rintocchi allo scoccare delle ore.

Il palazzo Pitteri (1780 – architetto Ulderico Moro); è il più antico palazzo di piazza Unità.

Il Grand Hotel Duchi d’Aosta (1873 – ingegner Eugenio Geiringer e architetto Giovanni Righetti);

Il palazzo della compagnia di navigazione Lloyd Austriaco di Navigazione, poi Lloyd Triestino, ed ora sede della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia (1884 – architetto Heinrich von Ferstel)


Altri manufatti in piazza:

Sul lato mare si trovano due pili portabandiera, donati nel 1932 dagli autieri della prima guerra mondiale, ove vengono effettuati gli alza e gli ammaina bandiera solenni.

La fontana dei Continenti del bergamasco Giovanni Battista Mazzoleni.
Tra il 1751 e il 1754 nell’allora piazza Grande si decise la costruzione di una fontana alimentata dal nuovo acquedotto teresiano, che doveva rappresentare Trieste come la città favorita dalla fortuna grazie all’istituzione del porto franco da parte di Carlo VI e delle politiche di sviluppo di Maria Teresa d’Austria.
Il mondo è rappresentato da quattro statue allegoriche che richiamano i tratti delle persone che vivevano nei continenti allora conosciuti (Europa, Asia, Africa e America).
L’acqua sgorgava da quattro figure allegoriche di fiumi, sempre ad indicare i continenti.
Sulla sommità della fontana sovrasta una figura femminile alata e a braccia aperte che rappresenta Trieste. Adagiata sulle rocce del Carso la statua è circondata da pacchi, balle di cotone e cordame.

Statua di Carlo VI
La statua di Carlo VI, del veneto Lorenzo Fanoli
A pochi metri a destra della fontana dei Quattro Continenti (avendo il mare alle spalle e osservando il municipio) una colonna in pietra bianca sorregge una statua di un imperatore. Essa è la colonna di Carlo VI d’Asburgo.
Figlio di Leopoldo I d’Austria (la cui statua si trova nell’attuale piazza della Borsa) e padre di Maria Teresa d’Austria, Carlo VI nel 1719 istituì il porto franco a Trieste, dando un notevole impulso al commercio e allo sviluppo cittadino.
La statua raffigura l’Imperatore in piedi che indica il mare, con il porto franco da lui istituito. (Elisabetta Marcovich)

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