Trieste – Via dei Rettori, ottobre 1983

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Trieste - Via dei Rettori, ottobre 1983
Foto Giorgio Giorgetti
Seconda laterale sinistra di via Malcanton.
Già via di Piazza Vecchia, questa strada venne ribattezzata nel 1901 via dei Rettori.
La denominazione ricorda la massima carica nell'amministrazione del Comune di Trieste fino al XVIII secolo. I Giudici e Rettori erano tre individui, eletti dal Consiglio maggiore della città, cui spettavano determinati poteri da esercitarsi collegialmente. Potevano convocare i Consigli cittadini (maggiore e minore) per l'elezione di magistrati e per la discussione di importanti materie e in generale erano competenti per l'intera attività amministrativa del Comune; rappresentavano il Comune nei rapporti con il sovrano e con le autorità che da questi dipendevano e dopo la scadenza del loro mandato andavano a ricoprire per quattro mesi la carica di Provisori alla Sanità. I Giudici e Rettori rimanevano in carica per quattro mesi. Al n. civ. 1 di via dei Rettori si trova palazzo Marenzi, interessante esempio di architettura civile triestina del XVII secolo, dimora patrizia di una antica famiglia cittadina.
(Antonio Trampus - Vie e Piazze di Trieste Moderna)

Trieste – Negozio di alimentari in via Donota n° 20. Febbraio 1981. L’uomo ritratto è il mitico “Bruno dei cartoni”

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Trieste - Negozio di alimentari in via Donota n° 20. Febbraio 1981.
L'uomo ritratto è il mitico "Bruno dei cartoni", chiamato anche "Bruno bereta", che girava con un triciclo (anche con un carretto) a raccogliere cartoni.
Foto Giorgio Giorgetti

Trieste – Via Capitelli, aprile 1987

Trieste - Via Capitelli, aprile 1987
Foto Giorgio Giorgetti
CAPITELLI, via dei, San Vito-Città Vecchia. Da via Cavana a piazza del Barbacan. 
Fin dal Settecento noto, con riferimento a questa strada, il toponimo via dei capitelli, dalla voce dialettale capitel = tabernacolo, presente anche
in altre zone italiane di parlata veneta. Questa parte di Cittavecchia subì numerosi interventi demolitori nel quarto decennio del nostro secolo,
in particolare tra il 1938 ed il 1939. Secondo il piano regolatore del 1933 la via dei Capitelli avrebbe dovuto scomparire del tutto dalla pianta
topografica cittadina, ma lo scoppio del secondo conflitto mondiale interruppe l'opera di demolizione che pure era già incominciata.
Nel 1938 venne atterrato l'edificio al n. tav. 257 (a destra dopo via Sporcavilla) del quale rimane la facciata con le aperture oggi murate; appartenne ai Burlo fino al 1840, quando divenne proprietà dell'arch. D. Corti.
Dal 1912 era proprietà del Comune di Trieste; recava una piccola lapide con l'iscrizione .QVID.RETRIBVAM.DOMINO..
La casa n. tav. 271 (angolo via dei Capitelli-via Trauner), pure demolita nel 1938, non era nota per particolaritù architettoniche; fu proprietà dal 1926 di Ettore Vram, noto libraio dell'epoca irredentista. Venne acquistata dal Comune nel 1934 per essere abbattuta.
Al n. tav. 283 (a sinistra dopo via di Crosada) c'era una casa appartenuta all'economista Antonio de Giuliani. Acquistata dal Comune nel 1934, fu atterrata nel 1938; recava una lapide co l'iscrizione: .HABEBITIS.MULTA.BONA. SI.TIMUERITIS.DEUM.1723..
Scomparvero successivamente gli edifici n. tav. 210 (a destra, prima di via Sporcavilla, con l'iscrizione ancora esistente .16.OSTVM.NON.HOSTIVM.91 .), n. tav. 211 (casa Baiardi, recava l'iscrizione oggi scomparsa .AD.T.DEI.GLORIAM. 1657.), n. tav. 196 (a sinistra, prima di via di Crosada, portava l'iscrizione
. NON.NOBIS.D.NE.NON.NOBIS . del 1651).
Dei capitelli che diedero il nome alla strada rimangono superstiti due, il primo all'angolo via dei Capitelli-piazza Cavana (a destra), il secondo all'angolo via dei Capitelli-androna della Corte (a destra). Più recentemente (1987) la via dei Capitelli è stata individuata quale punto centrale del nuovo
piano di recupero edilizio di Cittavecchia.
(Antonio Trampus - Vie e Piazze di Trieste Moderna, 1989)


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