Colle di San Giusto: Cappella di San Michele al Carnale (XIII sec.)

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Cappella di San Michele al Carnale (XIII sec.)

 

A destra della Cattedrale di San Giusto si trova la Cappella di San Michele Arcangelo, con facciata in arenaria sormontata da un campaniletto che sorregge una campana del 1487. La Cappella, risalente agli inizi del XIII secolo, nel corso del tempo ha subito diversi interventi di restauro. E’ meglio conosciuta come “San Michele al Carnale” perché fino all’inizio del secolo scorso fungeva da cappella funeraria del cimitero adiacente e da ossario comune. Sul lato sinistro si aprono tre fori ad imbuto attraverso i quali si sarebbero fatte precipitare le ossa dei morti nella cripta sotto la cappella. La cripta presenta tre volte sorrette da due arcate che poggiano su colonne con capitelli romani e con al centro un piccolo altare di pietra.  (g.c.)


Bibliografia di riferimento:

 Giuseppe Cuscito, Le Chiese di Trieste. Trieste, 1992;

Daniela Climich Rotta, Il colle e la Cattedrale di San Giusto, Trieste 2005.

Trieste – Piazza della Cattedrale (San Giusto)

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Piazza della Cattedrale (Google Maps)

 

CATTEDRALE (piazza della)

Piazza della Cattedrale: San Vito-Città Vecchia. Al termine di via Capitolina e di via della Cattedrale. C.A.P. 34121.

 

Denominazione settecentesca suggerita dalla presenza della cattedrale di San Giusto. Come noto, dall’epoca romana esisteva un tempio romano con propileo sullo stesso sito, e del quale rimangono alcune vestigia. Nel V secolo venne eretta sulle sue rovine una basilica dedicata alla Madonna e forse già allora anche a San Giusto; i resti di questa basilica paleocristiana furono esplorati nel 1949. Andata in rovina questa basilica probabilmente durante le invasioni barbariche, venne costruito alla sua destra, nel IX secolo, un sacello dedicato a San Giusto, forse sul sito precedentemente occupato da un sacello paleocristiano. Le strutture del sacello del IX secolo, ora incorporate nella navata destra della cattedrale, vennero consolidate e studiate nel 1932 e nel 1967. A sinistra, invece, sul sedime della basilica paleocristiana del V secolo è accertata la presenza, dall’XI secolo, di una cattedrale romanica dedicata all’Assunta, i cui resti vennero rilevati nel 1967. Nel Trecento questi due edifici sacri, cattedrale e sacello, vennero fusi nella grande cattedrale che tuttora si ammira, restaurata negli anni 1928-1932, con la demolizione di sovrastrutture tarde e prive di rilevante valore artistico e storico. Nella navata sinistra, il mosaico absidale dell’Assunta venne restaurato nel 1950 come da epigrafe ai piedi degli apostoli: «PIETATIS ET SPEI TEMPORIBUS ACERBIS TESTIMONIUM A.D. MCML RENOVATUM»; a quell’epoca risalgono pure la grata e il tabernacolo bronzeo dello scultore M. Mascherini. Vicino è il sepolcro dei vescovi che accoglie le spoglie mortali dell’arcivescovo mons. A. Santin, come da iscrizione sormontata dallo stemma episcopale: «ANTONIO SANTINI ARCHIEPISCOPUS / EPISCOPUS FLUMINENSIS / 1933-1938 / TERGESTINUS ET JUSTINOPOLITANUS / 1938-1975 /
IN CARITATE / ET FORTITUDINE PRAEFUIT / DEFENSOR CIVITATIS / RUBINII IN HISTRIA /
9.12.1895 / TERGESTI / 17.3.1981/».
L’abside maggiore della cattedrale venne ricostruito nel 1932 dall’architetto F. Forlati e decorato a mosaico dal veneziano G. Cadorin con motivi raffiguranti Cristo e la Vergine con i martiri Giusto, Servolo, Eufemia, Sergio, Apollinare e Tecla. Sull’arco della conca absidale è l’iscrizione del 1928: ITALIAE MATRIS GREMIO RECEPTI TERGESTINI OVANTES ANNO XIV». All’ingresso della cattedrale vi è inoltre un’acquasantiera con figura bronzea di San Giusto opera dello scultore Mascherini (1949). Nel 1928-1932 venne pure restaurato il vicino battistero di S. Giovanni, a sinistra del campanile. In piazza della Cattedrale si trova pure, dal 1929, l’Ara della III Armata, costruita in onore del Duca d’Aosta (architetto C. Polli). Poco lontano si trova invece il Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale, eretto nel 1935, opera dello scultore Attilio Selva. Sulla facciata del campanile venne murata, nel 1919, una grande lapide recante inciso il testo del Bollettino della Vittoria (3.11.1918) a firma del generale A. Diaz. All’interno della Cattedrale, infine, venne posta nel 1922 sopra la cantoria l’iscrizione: «L’INDUSTRE AMORE PER L’AVITA BASILICA / DEL CAnumeroCO PARR.CO MONS. GIUSTO BUTTIGNONI / E LA MUNIFICENZA DEL GR. UFF. BAR.NE ROSARIO CURRÒ / DONARONO A TRIESTE QUEST’ORGANO / OPERA PRECLARA DI VINCENZO MASCIONI DA CUVIO / 1922 /D.

Bibliografia: A. Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna, Trieste, 1989.

 

Un sentito ringraziamento va al Prof. Antonio Trampus, per aver acconsentito all'utilizzo dei suoi testi.