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Piazza della Repubblica - Atrio del Palazzo della R.A.S. Gruppo scultoreo opera di Gianni Marin Foto collezione Sergio Sergas
(Google Maps)
Sul pavimento dell’atrio del palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà è riprodotto fedelmente un antico mosaico riportato alla luce durante gli scavi preliminari all’edificazione del palazzo. Accostata alla parete una imponente fontana sormontata da un gruppo scultoreo, opera di Gianni Marin (Trieste, 1875-1926), che rappresenta tre leoni mentre scendono ad abbeverarsi, dietro una figura ignuda con un prezioso elmo in metallo, alcuni testi scrivono che si tratta di un gladiatore, altri di Mercurio, altri ancora vedono impersonato il dio Nettuno.
Alcuni critici definirono la fontana solo un’opera commerciale. A difesa della scultura riporto una parte di quanto scritto nel 1922 da Salvatore Sibilia nel suo catalogo I pittori e scultori di Trieste:
“Nel peristilio del palazzo c’è la sua «Fontana dei leoni» che è la più grande policromia che esista: il nudo del guerriero è rosa gandolia (1), l’elmo in bronzo argentato con ageminature e pietre dure, il drappo in brocatello di Siena, la roccia in pietra d’Orsera e i leoni in rosso d’Asiago.” “… la fontana di Gianni Marin ha tali pregi di modellazione e di bellezza da essere considerata come una delle sue migliori opere...”
Secondo il mio parere, si inserisce perfettamente nel vestibolo e con il colonnato viene ricreata l’atmosfera delle antiche ville romane. (Margherita Tauceri)
(1) Il marmo di Candoglia è un marmo di colore bianco/rosa o grigio che viene estratto nelle cave di Candoglia nel comune di Mergozzo nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in Val d'Ossola.
– Piazza San Nicolò – dal nome della chiesetta di San Nicolò dei Marinai menzionata già nel 1338;
– dal 1870 Piazza Nuova o Nova perché era attraversata e rappresentava uno slargo della Via Nuova (via Mazzini)
– Piazza XXX Ottobre e piazza Mazzini, questi nomi si trovano soprattutto sulle cartoline, nei testi consultati non ho trovato alcun riferimento;
– dal 1954 Piazza della Repubblica, dopo il ricongiungimento di Trieste all’Italia.Nella piazza si trovava il mercato di frutta, che avrebbe dovuto essere trasferito in Ponterosso già nel 1859, in realtà rimase fino al 1871, continuarono invece la loro attività i venditori di cambricchi (tele tessute a Cambrai in Fiandra). Per diversi anni si tenne la fiera di San Nicolò, che poi fu trasferita in via san Caterina.
Sulla piazza si apriva una libreria intestata al friulano Chiopris, che i triestini pronunciavano Ciopris.
Palazzo della Riunione Adriatica di Sicurtà (R.A.S.) Già nel 1909 la grande compagnia assicurativa vide la necessità di una nuova sede in ragione delle accresciute esigenze. Tale edificio avrebbe dovuto ospitare gli uffici della compagnia, delle abitazioni civili e delle zone destinate a negozi.
Individuata l’area vennero acquistate e demolite le case: Bardeau, Prandi, Sartorio e Treves. Venne bandito un concorso al quale furono invitati illustri architetti, i lavori vennero selezionati da una prestigiosa giuria che scelse i progetti di Arduino e Ruggero Berlam, degli architetti Ignác Alpar di Budapest e Giacomo Zamattio, non riuscendo a concludere gli accordi con questi ultimi, l’incarico venne affidato ai Berlam.
L’imponente edificio venne costruito dal 1911 al 1914, in stile eclettico, nella struttura predomina il gusto rinascimentale. La facciata in pietra d’Istria è decorata con importanti sculture, le figure che contornano l’arco dell’ingresso sono scolpite da Giovanni Mayer, sulle colonne binate ai lati del balcone sono poste le sculture di Gianni Marin.
Dopo la galleria d’ingresso protetta, da una preziosa cancellata, si passa al sontuoso atrio, dove ha sede la fontana opera del Marin, con il gruppo scultoreo realizzato con marmi policromi raffigurante Mercurio assieme a tre leoni.
L’inaugurazione del palazzo è ricordata in una lapide all’ingresso.
In data 3 dicembre 1913 nel palazzo è stato aperto con l’ingresso in via Sant’Antonio la sala cinematografica “Ideal”.
(Margherita Tauceri)
Testi consultati:
Antonio Trampus, Vie e Piazze di Trieste Moderna;
Silvio Rutteri, Trieste storia ed arte tra vie e piazze;
F. Zubini, Borgo Teresiano;
Trieste 1872-1917, Guida all’Architettura a cura di Federica Rovello.