Denari triestini pubblicati da Ireneo della Croce
Nel 1698, il carmelitano scalzo Padre Ireneo della Croce (1625-1713), al secolo Giovanni Maria Manarutta, nella sua «Storia di Trieste», scrive di denari triestini, dandone per la prima volta riproduzione grafica. A pag. 94 sono riprodotti 6 denari (LT, AT, L, T, AL, AC, C), a pag. 95 altri 3 (GA, VA, AS) a pag. 646 ancora 3 (T, AT e ancora una volta il T, in una trasfigurazione fantasiosa). In tutto 9 tipi differenti.
La ” monetazione della zecca di Trieste ” consta di 22 tipi monetali differenti, coniati tra la fine del dodicesimo e l’inizio del quattordicesimo secolo.
Le coniazioni di Friesach, Aquileia, Venezia, le più prossime città che avevano attivi traffici nelle nostre terre, certamente bastavano a rifornire di numerario i nostri mercanti. La monetazione triestina si può quindi considerare, poco più che un’ appendice della coeva monetazione dei patriarchi di Aquileia.
Bibliografia:
Giulio Bernardi – Il Duecento a Trieste, Le Monete. Giulio Bernardi Editore, 1995.
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