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Antonio Sorgato. Fotografia: Ritratto di famiglia / Fotografia di Aio. Sorgato Venezia S. Zaccaria, Campiello del Vin N: 4674. - positivo: albumina. © Collezione G. Catania
Nato a Padova il 25 settembre 1825, frequenta le scuole normali e in quegli anni si fanno risalire le sue amicizie che lo seguiranno tutta la vita: amici di un ristretto ambiente culturale permeato di fermenti patriottici. La scelta di intraprendere studi artistici presso la scuola di pittura diretta da Vincenzo Gazzotto denota l’influenza dello zio paterno Antonio Maria Sorgato (1802-1875), affermato artista nel campo del disegno, dell’incisione e della miniatura. Decide in seguito di dedicarsi alla fotografia.
La premiazione ottenuta all’Esposizione di Padova del 1856, lo induce a trasferirsi a Venezia. In breve diventa il piu’ famoso ritrattista dagherrotipista di Venezia (si conoscono di lui 15 dagherrotipi, tutti nella stessa collezione veneziana): nel suo studio di S. Zaccaria, campiello del Vin, aperto circa nel 1860, passa il fior fiore della clientela italiana e straniera. Con le sue fotografie si guadagna numerosi riconoscimenti alle piu’ importanti Esposizione Nazionali (Padova 1858, Firenze 1861, Padova 1869, Vicenza 1871, Treviso 1872, Vienna 1873) a cui va aggiunto il reale conferimento della Grande medaglia d’oro di Vittorio Emanuele 2. La fama che ne giunse, gli permette di aprire altri ateliers a Bologna e Modena nel 1870 (in societa’ con i fratelli) ed a Udine.
Tiene a far precedere la sua qualifica di fotografo da quella di pittore. A tal proposito e’ significativo il pieghevole dello stabilimento fotografico. Aderisce per tutta la vita alla Societa’ veneta promotrice delle Belle Arti e la sua opera di socio sostiene l’attivita’ artistica quasi interamente rappresentata dalla pittura, pari impegno si riscontra nell’adesione di Carlo Naya, contro l’adesione saltuaria di altri fotografi quali i Fratelli Vianelli. Ferdinando Ongania, Carlo Ponti.
L’archivio fotografico di Antonio Sorgato sara’ rilevato, negli anni Novanta dell’Ottocento, da Giovanni Jankovich, fotografo veneziano con studio in campo S. Zaccaria n. 4696 e negozio in piazza San Marco. (Fonte: Biblioteche Comune Trieste)
La premiazione ottenuta all’Esposizione di Padova del 1856, lo induce a trasferirsi a Venezia. In breve diventa il piu’ famoso ritrattista dagherrotipista di Venezia (si conoscono di lui 15 dagherrotipi, tutti nella stessa collezione veneziana): nel suo studio di S. Zaccaria, campiello del Vin, aperto circa nel 1860, passa il fior fiore della clientela italiana e straniera. Con le sue fotografie si guadagna numerosi riconoscimenti alle piu’ importanti Esposizione Nazionali (Padova 1858, Firenze 1861, Padova 1869, Vicenza 1871, Treviso 1872, Vienna 1873) a cui va aggiunto il reale conferimento della Grande medaglia d’oro di Vittorio Emanuele 2. La fama che ne giunse, gli permette di aprire altri ateliers a Bologna e Modena nel 1870 (in societa’ con i fratelli) ed a Udine.
Tiene a far precedere la sua qualifica di fotografo da quella di pittore. A tal proposito e’ significativo il pieghevole dello stabilimento fotografico. Aderisce per tutta la vita alla Societa’ veneta promotrice delle Belle Arti e la sua opera di socio sostiene l’attivita’ artistica quasi interamente rappresentata dalla pittura, pari impegno si riscontra nell’adesione di Carlo Naya, contro l’adesione saltuaria di altri fotografi quali i Fratelli Vianelli. Ferdinando Ongania, Carlo Ponti.
L’archivio fotografico di Antonio Sorgato sara’ rilevato, negli anni Novanta dell’Ottocento, da Giovanni Jankovich, fotografo veneziano con studio in campo S. Zaccaria n. 4696 e negozio in piazza San Marco. (Fonte: Biblioteche Comune Trieste)