La chiesetta della Santissima Trinità a Crogole

Foto Elisabetta Marcovich

La piccola chiesa della SS Trinità a Crogole, sotto il Monte Carso, fa parte della parrocchia di san Dorligo/Dolina. E’ stata costruita nel XVII secolo, con un 1662 scolpito sui pinnacoli dell’ingresso e poi un 1682 sull’ingresso. La soglia è costituita da antica pietra tombale.la facciata venne completamente rifatta nel 1910.

foto Gabriella Amstici
EFoto Dario Neddi

L’interno presenta un presbiterio affrescato con immagini degli Evangelisti cavalcanti i rispettivi simboli e immagini di santi vescovi o diaconi .

L’altare di legno scolpito mostra , fra colonnette tortili, la Trinità che incorona la Vergine. In alto, angioletti festanti, il tutto di uno stile barocco popolare. E’ stata restaurata nel 2006.

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Pedena / Pićan 1971, tettoie di paglia a scorrimento verticale per la protezione del fieno

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Pedena / Pićan 1971(Foto: Sergio Sergas)

Tettoie di paglia a scorrimento verticale per la protezione del fieno all’aperto, man mano che il foraggio veniva consumato, venivano abbassate. oggi con l’avvento delle BALLE queste tecniche sono state abbandonate e la loro costruzione quasi o del tutto dimenticata.

Nell’antichità Pedena era un “castrum” romano, posto su una collina di 360 metri, al centro dell’Istria, circondato da una cerchia di muraglioni. Con le frazioni contava 2.500 abitanti. Il cristianesimo vi entrò con S. Ermagora nel 50 d.C. attraverso l’unica porta detta “romana”. Nella cattedrale, davanti al trono vescovile, si allungano nelle tre navate le tombe dei vescovi che la ressero dal V secolo fino al 1788, quando Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, la soppresse. Fu chiamato “imperatore sacrestano” perché volle riformare la chiesa sopprimendo 2.000 conventi. La sua politica passò alla storia col nome di “giuseppinismo”.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Pedena / Pićan 1976

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Pedena / Pićan 1976(Foto: Sergio Sergas)

Antichi sistemi per la conservazione del fieno all’aperto, in riva all’immancabile laco per l’abbeverata. Questo posto si trovava a poche decine di metri dall’ingresso alla città. Pedena era una delle sedi vescovili più antiche, piccole e longeve al mondo, ma sicuramente la più povera.

Nell’antichità Pedena era un “castrum” romano, posto su una collina di 360 metri, al centro dell’Istria, circondato da una cerchia di muraglioni. Con le frazioni contava 2.500 abitanti. Il cristianesimo vi entrò con S. Ermagora nel 50 d.C. attraverso l’unica porta detta “romana”. Nella cattedrale, davanti al trono vescovile, si allungano nelle tre navate le tombe dei vescovi che la ressero dal V secolo fino al 1788, quando Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, la soppresse. Fu chiamato “imperatore sacrestano” perché volle riformare la chiesa sopprimendo 2.000 conventi. La sua politica passò alla storia col nome di “giuseppinismo”.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Grisignana / Groznjan, stazione della Parenzana

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Grisignana, Stazione della Parenzana inizi ‘900 (Post di Giulio Ruzzier)

Grisignana, Stazione della Parenzana oggi (Foto di Giulio Ruzzier)

Grisignana, l’antica Graeciniana, il cui nome deriva da Grisium – colle roccioso – è un comune croato di 736 abitanti, nella Regione istriana, che si erge su un colle discosto dalla strada principale.
Fu un importante insediamento in età preromana, e più tardi castrum romano. Popolata da popolazioni autoctone fin dai tempi dell’antica Roma, a Ponte Portòn, nei pressi del fiume Quieto, passava la via consolare romana Flavia e vi era il porto di Bastia, che fu attivo per secoli con il fiume transitabile dall’Antenal di Cittanova fino alle Terme di S. Stefano. Alla foce del torrente che scende da Portole, sorse il monastero benedettino di San Pietro, che dipendeva dall’antico monastero di San Giovanni Battista di Cittanova.
Nel 1100 apparvero alcune notizie di un centro denominato Castrum Grisiniana. Cento anni più tardi entrò a far parte del dominio dei Pietrapelosa, per rimanervi fino al 1339. Da questo periodo ritornerà sotto i patriarchi di Aquileia che la cederanno quale feudo ad alcuni nobili friulani. Grisignana, dopo alterne vicende, passò dal 1358 fino al 1797 sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Nel 1359 Dolfin trasferì la sua residenza ufficiale da Umago a Grisignana; tra il 1360 ed il 1367 la cittadina fu fortificata con possenti mura e venne costruito il palazzo Ducale. Verso il 1445, le mura del borgo furono rinforzate per fronteggiare i Turchi. Dopo la peste del 1630 l’area di Grisignana rimase quasi spopolata. Allo scopo di rivitalizzarla Venezia vi trasferì famiglie venete e friulane, croati e morlacchi slavizzati. Dopo il 1797, in seguito al Trattato di Campoformio, Grisignana passò all’Impero Austriaco fino al 1803, quando venne occupata dai francesi; nel 1805, per volere dello stesso Napoleone, passò sotto il neocostituito Regno d’Italia. Con la sconfitta di Napoleone ritornò sotto il dominio dell’Impero Austriaco. Nel 1834 venne in parte ricostruita la chiesetta Santi Cosma e Damiano dotata di un piccolo campanile a vela senza campane. Nel 1770 fu rifatto il Duomo (attestato già nel 1310), in stile barocco. Sono ancora visibili delle fortificazioni risalenti al periodo veneziano, con due porte, di cui la porta Maggiore, dotata di ponte levatoio, reca lo stemma del capitano Pietro Dolfin.
Alla fine della Seconda guerra mondiale Grisignana fu prima inserita della zona “B” del Territorio Libero di Trieste e poi annessa alla Jugoslavia.

Verteneglio – Brtonigla, dalla Loggia di Buie.

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Verteneglio – Brtonigla, dalla Loggia di Buie. In secondo piano a destra l’abitato di Businia – Bužinija. (Foto Paolo Parenzan).

Verteneglio (in croato Brtonigla) è un comune di 1.600 abitanti situato nella parte settentrionale dell’Istria, amministrato dalla Repubblica di Croazia.

Costruito su un antico castelliere preistorico, in precedenza apparteneva al comune di Buie. Il paese, dedito all’agricoltura, fu citato per la prima volta nel 1234 con l’antico nome Ortoneglo o Hortus Niger, ossia orto di terra nera.
Fin dall’epoca carolingia è documentata l’esistenza dell’antico monastero benedettino di San Martino di Tripoli insediatosi su un’altura ancora oggi denominata Monte delle Madri (o Monte delle Monache) posta fuori Verteglio nella zona a sud-est lungo la strada che conduce a Villanova.
Nell’XI secolo si insediarono nella zona nuclei di famiglie venete e nel XVI e XVII secolo contadini slavi in fuga dai turchi. Fece parte della Serenissima Repubblica di Venezia e poi dell’Impero austro-ungarico. Dopo la prima guerra mondiale e quindi il trattato di Rapallo, il paesino entrò a far parte dell’Italia; dopo la seconda guerra mondiale fu incluso nella Zona B del Territorio Libero di Trieste. In seguito venne assegnato alla Jugoslavia.


Monumenti e luoghi d’interesse:


Chiesa di San Zenone
La chiesa parrocchiale di Verteneglio è dedicata a San Zenone, vescovo di Verona e patrono della cittadina. Il soffitto della chiesa è piatto, l’abside poligonale, e le pareti laterali sono decorate da altari di marmo realizzati secondo i principi del neo-barocco. Sulla facciata, di colore giallo ci sono due grandi finestre poste ai lati. Sopra l’entrata si alza un alto campanile rosso, ed ai lati del tetto ci sono due piccole guglie.
La chiesa fu edificata tra il 1859 e il 1861 sulle fondamenta dell’omonima chiesa più antica che datata intorno al 1480.


Parco naturale Scarlini
Il parco naturale di Scarlini è una riserva che si trova a due chilometri da Verteneglio. Prende il nome dal ruscelletto Scarlini, il quale sfocia nel fiume Quieto. All’interno del parco il ruscello ristagnando in una piccola conca forma un lungo stagno di colore verde.

Stridone / Sdregna / Zrenj – anni ’70, cortile della fabbreria Kmet

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Stridone anni ’70, cortile della fabbreria Kmet, al centro le basi in pietra delle incudini e a destra ancora attrezzi agricoli probabilmente diventati obsoleti e mai riparati. (Foto Sergio Sergas)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Si ritiene che questo paese fosse la patria, piuttosto contestata, del dotto scrittore cattolico S. Gerolamo, la cui presenza a Stridone fece sorgere numerose leggende.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra. Ad est, una distesa di arenaria boscosa precipita verso il torrente Brazzana che scorre a 400 metri più in basso, dove resistono le rovine del castello di Pietra Pelosa.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone, a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Stridone/Sdregna/Zrenj

Stridone / Sdregna / Zrenj

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Stridone/Sdregna/Zrenj – Foto Livio Crovatto.

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde. (Foto Livio Crovatto)

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Meda fatta a regola d’arte, in Zaberniza, provincia di Stridone.

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Meda fatta a regola d’arte, in Zaberniza, provincia di Stridone.

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde. (Foto Livio Crovatto)

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Fienagione. (Stridone, anni ’70)

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Fienagione. Stridone, anni ’70 (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Una delle più antiche case di Stridone, fine ‘700.

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Una delle più antiche case di Stridone fine ‘700. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Vita quotidiana a Stridone, primi anni ’80.

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Vita quotidiana a Stridone, primi anni ’80.(Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Frazione di Poli, tra Stridone e Bagni di Santo Stefano.

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Frazione di Poli, tra Stridone e Bagni di Santo Stefano.(Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj, fine anni ’70. L’arte “de bater fasioi”

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Stridone / Sdregna / Zrenj, fine ’70. L’arte “de bater fasioi” (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj. Campagne nei dintorni di Stridone, verso l’abitato di Zaberniza.

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Campagne nei dintorni di Stridone, verso l’abitato di Zaberniza. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj, Vecchio casolare.

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Vecchio casolare a Stridone. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj, Campi.

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Campi attorno a Stridone. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj, 1976. Contadini sulla strada di casa

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Stridone – Contadini sulla strada di casa, 1976. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj, anni ’70

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Stridone – T’amo, pio bove! Anni ’70 (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Pizzi (Pici), presso Stridone / Sdregna / Zrenj, in primavera

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Pizzi (Pici), presso Stridone (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj – Trebbiatura, anni ’70

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Stridone / Zrenj, giorno di trebbiatura, anni ’70(Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj – Fantasmi

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Stridone / Zrenj, fantasmi(Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Stridone / Sdregna / Zrenj – sagra di San Bartolomeo, 1978

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Stridone / Zrenj, ballo all’aperto a Stridone per la sagra di San Bartolomeo. (1978)(Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.S

Stridone / Sdregna / Zrenj – tipica pergola di casa rurale

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Stridone / Zrenj, tipica pergola di casa rurale. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.S

Stridone / Sdregna / Zrenj – 1978

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Stridone / Zrenj, 1978. (Foto: Livio Crovatto)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.S

Stridone / Sdregna / Zrenj – da nord, anni ’70

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Stridone / Zrenj, arrivo da nord, anni ’70.

(Foto: Sergio Sergas)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Stridone / Sdregna / Zrenj – anni ’70

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Stridone / Zrenj, anni ’70.(Foto: Sergio Sergas)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Stridone / Sdregna / Zrenj – anni ’70

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Stridone / Zrenj, anno 1976, Struttura usata per immobilizzare i buoi durante la ferratura.

(Foto: Sergio Sergas)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.

Stridone / Sdregna / Zrenj – anni ’70

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Stridone / Zrenj, anni ’70, verso la chiesa. 

(Foto: Sergio Sergas)

L’antica Stridone, conosciuta con il nome di Sdregna, si trova a 427 metri s.l.m., nell’Istria verde.

Il paese è costituito da un insieme di case, alcune ancora con i tetti ricoperti da lastre di pietra.

La località fu borgo fortificato, distrutto durante un’incursione dei Goti. Nel 1063 l’imperatore Enrico IV donò la villa allora chiamata Strengi, che dovrebbe identificarsi in Stridone,a Ravangero, patriarca di Aquileia. Nel 1300 faceva parte della signoria di Pietra Pelosa ed era dotata di una cinta muraria fortificata. Fu feudo dei patriarchi di Aquileia fino alla conquista veneziana del 1420. Nel 1440 i Veneziani infeudarono la famiglia Gravisi del possesso di Pietra Pelosa, e Stridone, che faceva parte del territorio della Signoria, ne seguì la sorte. Nel XVI secolo, ci furono insediamenti da parte di fuggiaschi slavi che provenivano dalla Bosnia invasa dai Turchi. Durante la guerra degli Uscocchi, nel 1616, che vide affrontarsi Veneziani ed Austriaci, questi ultimi misero a fuoco il territorio e la stessa Stridone.

La chiesa parrocchiale, con abside poligonale, è dedicata a S. Giorgio. Edificata su un edificio di culto più antico, la chiesa è stata ampliata nel 1627 e l’ultimo restauro risale al 1953. Il campanile, che si affaccia nella piazzetta, discosto dalla chiesa, è stato completato in pietra calcarea bianca nel 1887.

Sergio Sergas: Fotografo e videoamatore classe 1947, da cinquant’anni documenta la città di Trieste e il Territorio, con una particolare attenzione alle tradizioni delle popolazioni istriane. Suoi più di 1500 video, pubblicati su You Tube e Fb.