Trieste – Panorama con il bagno Ferroviario

Per iscrivervi al Gruppo cliccate sull’immagine sottostante:

Gruppo Facebook Trieste di ieri e di oggi


Trieste, Panorama con il bagno Ferroviario. Foto Paolo Carbonaio

Stabilimenti balneari della Riviera di Barcola


 

BAGNO FERROVIARIO
Nasce nel 1925 come colonia marina. Fino agli anni ’70 era riservato ai dipendenti delle Ferrovie dello Stato e alle loro famiglie.


“Lo stabilimento balneare è situato in viale Miramare n.30 ed ha la fermata degli autobus immediatamente all’entrata (all’altezza del semaforo). Offre una piccola spiaggia di ghiaia per i bambini, una zona della piattaforma per tuffi nonché la spiaggia che, come in quasi tutti i bagni di Trieste, è costruita in cemento. Nello stabilimento vi sono spogliatoi e cabine per le varie esigenze, vi è una zona bar – ristorazione sempre aperta durante la stagione e dotata di una vasta tettoia che consente di stare comodamente all’ombra. L’accesso è consentito ai soci D.L.F.”  (Dino Cafagna)

Nel 1925 nacque il “Circolo Marina Mercantile” fondato da un gruppo di capitani marittimi con il Dopolavoro Interaziendale Marina Mercantile D.I.M.M.

EXCELSIOR
Nel 1886 la famiglia Cesare di Salvore, che possedeva dei terreni a Barcola, ottenne la concessione della spiaggia, sorse così il primo nucleo del futuro stabilimento balneare Excelsior. Nel 1890 incaricò l’architetto Edoardo Tureck della costruzione del palazzetto neogotico, lo stesso architetto ampliò e dotò di attrezzature l’impianto balneare. Nel 1895 verrà edificato l’omonimo albergo dall’altra parte della strada. Lo stabilimento balneare, negli anni successivi passerà ad altri proprietari, sarà alzato e più volte ampliato. Nel 1909 verrà dotato di un teatrino e di un ristorante, l’anno seguente di una pista di pattinaggio, divenendo un ritrovo alla moda molto frequentato. Oggi la struttura balneare è stata trasformata in appartamenti con spiaggia privata.

GANZONI
Si sa poco su il Bagno GANZONI, sorgeva accanto al castelletto della famiglia Cesare era noto ai Barcolani come “bagno Megari” dall’omonima distilleria. Ebbe vita breve, in quanto venne assorbito dallo stabilimento balneare Excelsior.

CEDAS
Con la costruzione della nuova strada costiera (1921-28) venne aperto nel 1926 il bagno popolare CEDAS, nel 1934 fu ingrandito con l’aggiunta di un padiglione riservato agli uomini. Nonostante questo molti bagnanti continuarono ad “andar sulla scoiera”, dove al tempo era vietata la balneazione. Lo stabilimento balneare era molto esteso e circondato su tre lati da un muro di cinta; la parte più alta di questo chiudeva la casa del custode e due terrazze dove si prendeva il sole. Era un bagno comunale, e non si pagava alcun ingresso. Per la cura dei bagni di mare durante il periodo invernale, l’ufficio tecnico rilasciava dei permessi, nei quali veniva specificato che si sollevava il comune per eventuali incidenti. Il permesso valeva sia per il bagno alla Lanterna (“Pedocin”) che per i bagni comunali a Barcola . Il 4 novembre del 1966, una violenta mareggiata spazzò via gran parte delle strutture del Cedas, lo stabilimento non fu più ricostruito, i muri che lo dividevano dalla strada non furono più rialzati. Venne lasciata la piattaforma con le docce, e restaurarono le scale che portavano al mare.

TOPOLINI                                                                                         Il Cedas si rivelò insufficiente per soddisfare la voglia di mare dei triestini, nel 1935 il comune fece costruire quattro padiglioni (due per gli uomini e due per le donne), con terrazze semicircolari. Questi nuovi stabilimenti furono chiamati “TOPOLINI”. Vennero costruiti al di sotto del livello stradale, in modo da non impedire a chi transitava sulla strada la visuale del golfo. In quell’occasione venne istituito un servizio di autobus per migliorare i collegamenti con i bagni comunali; con un biglietto unico veniva offerto un servizio combinato tram più autobus. Negli anni successivi furono costruiti altri padiglioni e vennero fatte altre modifiche, trasformando la riviera barcolana, sino a Miramàr, in uno spazio balneare pubblico gratuito. Riguardo l’origine del nome si trovano due ipotesi, potrebbe derivare da “Topo”, un’ imbarcazione originaria della laguna veneta, ma molto usata nel mare di “Barcola, oppure dal fatto che questi stabilimenti balneari sono costituiti da dieci terrazzamenti semicircolari accoppiati a due a due e dall’alto ricordano la forma delle orecchie di Miky Mouse, il nostro Topolino.

BAGNO STICCO Il Bagno Miramare Castello è conosciuto da tutti come Bagno Sticco dal nome del suo fondatore, Antonio Sticco, che lo inaugurò nel 1955.

(Margherita Tauceri)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *