Palazzo Aedes. Il Primo Grattacielo a Trieste

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Trieste Palazzo Aedes. Via Rossini e Riva Tre Novembre.
Arch. Arduino Berlam.
Stile: Art Deco New Yorkese. Foto Roger Seganti

Palazzo Aedes, comunemente chiamato grattacielo Rosso, è un palazzo novecentesco di Trieste, fu costruito fra il 1926 e il 1928 a fianco di palazzo Gopcevich da un progetto dell’architetto Arduino Berlam. L’edifico trae ispirazione dai nuovi grattacieli di New York in mattoni rossi, ed è noto come il primo vero grattacielo costruito a Trieste.

Palazzo Aedes. Particolare Decorazioni

Il progetto principale si basava su un’idea molto ambiziosa, la creazione di edificio in stile americano. L’ufficio tecnico comunale, però, rifiutò il progetto poiché lo riteneva di “eccezionale altezza, numero di piani, eccezionale in difetto l’area del cortile interno ed eccezionale la larghezza della facciata laterale su via Machiavelli”. La commissione chiese dunque di modificare i piani che divennero nove, cambiare la cima dell’edificio e portare l’altezza a 50 metri, rafforzando i pilastri al piano terra.

Palazzo Aedes. Lato Frontale

Fu espressamente richiesto che il bugnato al piano terra venisse lavorato in modo da accrescere l’impressione di robustezza affinché conferisse una sicurezza ai cittadini, non abituati a quel nuovo modello di palazzo.

Palazzo Aedes. Terrazze lato Canale Ponterosso

Così il palazzo venne inaugurato il 31 agosto 1928 e venne acquisito dalle Assicurazioni Generali nel 1932.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Aedes

Il faro della Lanterna di Trieste

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La Lanterna di Trieste si trova al Molo Fratelli Bandiera (già Molo Teresiano), vicino alla nuova Piscina Comunale e prima dell’ingresso al Porto Vecchio.

La costruzione del faro, le cui fondazioni poggiano su quello che una volta era lo Scoglio dello Zucco (fino a fine ‘700 staccato dalla terraferma), fu voluta dal governatore della città Carlo Zinzendorf, su progetto di Matteo Pertsch e doveva svolgere anche una funzione di vigilanza e difesa del Porto.

Alla base della Lanterna sorge una sorta di fortino, che per tipologia appartiene al tipo fortificatorio della torre casamattata per artiglieria a tracciato circolare, o torre massimiliana. Queste fortificazioni traggono il loro nome dalle torri costruite a Linz tra il 1831 ed il 1833 dall’arciduca Massimiliano, già in uso nelle costiere svedesi del tardo Seicento. La loro struttura massiccia e circolare le rendeva inespugnabili, e consentiva il controllo a 360°.

La Lanterna, alta quasi 35 metri, con una portata di una quindicina di miglia marine, entrò in funzione l’11 febbraio 1833. All’inizio si utilizzò olio combustibile, sostituito dal 1860 con il petrolio e successivamente con l’elettricità.

 

 1899. La Lanterna, di giorno e di notte.
Cartolina Trasparency, prodotta dalla ditta Back & Schmitt di Vienna 

Già ai tempi della Tergeste romana esisteva una sorta di faro nella stessa area in cui sorge la Lanterna, i cui ruderi, secondo le fonti, erano visibili fino al 1600. Dopo quella data vi sorse una cappella, dedicata a San Nicolò, attrezzata anche per la segnalazione notturna, funzione sostituita con l’edificazione di una nuova Lanterna, per volere di Maria Teresa d’Asburgo (Vienna, 1717 – Vienna, 1780), in uso fino al 1833, quando venne inaugurata l’attuale.

Dalla fine dell’Ottocento, un cannone posto alla sua base segnava, con una salva, il mezzogiorno. Agli inizi del Novecento sulla Lanterna veniva mostrata la pressione dell’aria con un indice mobile, regolato manualmente sui valori registrati dall’Osservatorio Marittimo.
Per anni la Lanterna si presentò dipinta a strisce bianche e nere.

Con l’inaugurazione, nel 1927, del Faro della Vittoria, la Lanterna decadde dall’originaria funzione e il 25 novembre 1969 venne spenta definitivamente. Nel 1992 è stata restaurata dalla Lega Navale di Trieste, che ne ha fatto la propria sede. (g.c.)

 

 

 

 

Trieste – Riva Carciotti, attuale Riva III Novembre

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Trieste, Riva Carciotti, dal 3 novembre 1918 «Riva III novembre»                


Trieste, riva Carciotti, dal 3 novembre 1918 «riva III novembre», a ricordo dello sbarco dei bersaglieri a Trieste, con l’annessione di Trieste all’Italia.
Sulla destra la chiesa della Comunità Greco-Orientale, dedicata alla S.S. Trinità e a San Nicolò; proseguendo il palazzo già sede dell’Hotel et de la Ville, restaurato nel 1932 sotto la direzione dall’architetto Pulitzer Finali, nel 1955 dall’architetto Rutter, e negli anni 1984-1985 riadattato a sede della Banca Popolare di Novara.
Spingendosi ancora verso piazza della Libertà, al civico 13, prima del Gran Canale, troviamo l’edificio neoclassico Carciotti, eretto dall’architetto Matteo Pertsch per il commerciante Demetrio Carciotti, nei primi anni dell’Ottocento.
Già sede degli uffici dell’Imperial Regio Governo Marittimo, poi della Capitaneria di Porto, ora posto in vendita, attende un nuovo destino.