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Trieste: Via Udine 43. Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Via Udine 43.
La casa del marinaio inglese (British Seamen Home) in Via Udine 43, costituisce una testimonianza significativa dell’articolata realtà cosmopolita di Trieste tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo, in un momento di grande espansione del porto e della città. L’edificio venne costruito per interessamento del Comitato d’amministrazione della Chiesa Anglicana con il contributo finanziario della locale colonia inglese e delle benefattrici Eliza e Sarah Davis che donarono anche il terreno.
La costruzione, iniziata nel 1893 su progetto dell’architetto triestino Isidoro Piani, venne inaugurata nel 1895 ed era destinata ad accogliere i marittimi britannici in temporanea sosta in città. Con lo scoppio della prima guerra mondiale la struttura venne fatta chiudere dalle Autorità Austriache, riaperta temporaneamente nel l919 venne definitivamente chiusa nel 1926, quando l’immobile venne ceduto al Consorzio antitubercolare di Trieste.
Le caratteristiche architettoniche dell’edificio lo configurano come un tipico esempio di architettura eclettica di gusto neogotico. La facciata è caratterizzata da ampie aperture squadrate e appare movimentata nella parte superiore da un coronamento merlato e da torrette. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
L’edificio è stato restaurato ultimamente.
La casa del marinaio inglese (British Seamen Home) in Via Udine 43, costituisce una testimonianza significativa dell’articolata realtà cosmopolita di Trieste tra la fine del XIX secolo e l’inizio del successivo, in un momento di grande espansione del porto e della città. L’edificio venne costruito per interessamento del Comitato d’amministrazione della Chiesa Anglicana con il contributo finanziario della locale colonia inglese e delle benefattrici Eliza e Sarah Davis che donarono anche il terreno.
La costruzione, iniziata nel 1893 su progetto dell’architetto triestino Isidoro Piani, venne inaugurata nel 1895 ed era destinata ad accogliere i marittimi britannici in temporanea sosta in città. Con lo scoppio della prima guerra mondiale la struttura venne fatta chiudere dalle Autorità Austriache, riaperta temporaneamente nel l919 venne definitivamente chiusa nel 1926, quando l’immobile venne ceduto al Consorzio antitubercolare di Trieste.
Le caratteristiche architettoniche dell’edificio lo configurano come un tipico esempio di architettura eclettica di gusto neogotico. La facciata è caratterizzata da ampie aperture squadrate e appare movimentata nella parte superiore da un coronamento merlato e da torrette. (da: biblioteche.comune.trieste
L’edificio è stato restaurato ultimamente.