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Trieste: Piazza Piccola. Palazzo Costanzi. Foto Paolo Carbonaio
Trieste: Piazza Piccola. Palazzo Costanzi.
Palazzo Costanzi. Nel 1815 l’arch. Pietro Nobile ricevette l’incarico dalla famiglia Costanzi di sistemare il fondo di loro proprietà dietro l’allora Piazza Grande dove all’epoca sorgevano già alcuni fabbricati di pertinenza di Giobatta Costanzi, cancelliere di sanità. Promotore della fortuna dell’antico casato era stato Matteo de Costanzi che, approdato da Cadice a Trieste sul finire del XVII secolo, aveva fondato la sua ricchezza sul commercio. Pare che nel 1817 prendessero avvio i lavori per la costruzione del palazzo che di lì a poco prenderà il nome dall’illustre famiglia. Gli scavi per la costruzione del nuovo fabbricato portarono alla luce interessanti tracce dell’antico porto romano: gradinate d’approdo e colonnine di attracco scomparvero purtroppo inglobati nelle fondamenta della nuova costruzione, breve testimonianza di un antico passato dove il mare, estendendosi ben oltre l’attuale Piazza dell’Unità, giungeva a lambire le pendici del colle di S. Giusto. Nel 1840 l’edificio passò di proprietà venendo ceduto a Daniele Caroli, che, su progetto di Valentino Valle, volle ampliare la struttura originaria seguendo già il modello indicato dal Nobile.
Otto anni più tardi, il complesso cambiò nuovamente proprietario, venendo acquistato da Panajotti Giorguli. Nel 1901 venne trasferita nel palazzo la nuova sede della ragioneria civica. Dichiarato, nel 1954, edificio di notevole interesse storico, il Comune ne divenne legittimo proprietario l’anno successivo allorquando acquistò dall’ing. Umberto Fonda, allora proprietario. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Palazzo Costanzi. Nel 1815 l’arch. Pietro Nobile ricevette l’incarico dalla famiglia Costanzi di sistemare il fondo di loro proprietà dietro l’allora Piazza Grande dove all’epoca sorgevano già alcuni fabbricati di pertinenza di Giobatta Costanzi, cancelliere di sanità. Promotore della fortuna dell’antico casato era stato Matteo de Costanzi che, approdato da Cadice a Trieste sul finire del XVII secolo, aveva fondato la sua ricchezza sul commercio. Pare che nel 1817 prendessero avvio i lavori per la costruzione del palazzo che di lì a poco prenderà il nome dall’illustre famiglia. Gli scavi per la costruzione del nuovo fabbricato portarono alla luce interessanti tracce dell’antico porto romano: gradinate d’approdo e colonnine di attracco scomparvero purtroppo inglobati nelle fondamenta della nuova costruzione, breve testimonianza di un antico passato dove il mare, estendendosi ben oltre l’attuale Piazza dell’Unità, giungeva a lambire le pendici del colle di S. Giusto. Nel 1840 l’edificio passò di proprietà venendo ceduto a Daniele Caroli, che, su progetto di Valentino Valle, volle ampliare la struttura originaria seguendo già il modello indicato dal Nobile.
Otto anni più tardi, il complesso cambiò nuovamente proprietario, venendo acquistato da Panajotti Giorguli. Nel 1901 venne trasferita nel palazzo la nuova sede della ragioneria civica. Dichiarato, nel 1954, edificio di notevole interesse storico, il Comune ne divenne legittimo proprietario l’anno successivo allorquando acquistò dall’ing. Umberto Fonda, allora proprietario. (da: biblioteche.comune.trieste